• Il sorriso non è solo un vezzo, ma un mezzo di comunicazione e uno strumento sociale davvero potente. Un bel sorriso trasmette fiducia e simpatia, aiutando le persone ad instaurare così rapporti di fiducia.

    Questo anche perché chi ha un bel sorriso tende ad avere un’autostima più alta e riesce quindi a mostrarsi sicuro di sé e fiducioso. 

    Per questo prendersi cura dei propri denti è così importante per molte persone, tanto che persino da adulti in molti decidono di utilizzare un apparecchio odontoiatrico. Ma l’allineamento dei denti non è l’unico fattore che incide sull’estetica del sorriso. 

    Purtroppo, infatti, è inevitabile che col tempo questi perdano un po’ della loro brillantezza e tendano a ingiallirsi, per alcune persone di più, per altre di meno. Per riportare il sorriso alla sua originale brillantezza, però, è possibile affidarsi alle tecniche di sbiancamento.

    Cos’è lo sbiancamento dentale?

    Lo sbiancamento è una tecnica odontoiatrica che, come la parola suggerisce, permette ai denti di tornare al loro bianco originale, ri-acquisendo luminosità.

    La colorazione dentale è data da un tessuto mineralizzato, chiamato dentina, che si trova sotto lo smalto (translucido) del dente e può assumere diverse gradazioni di bianco, a volte più tendente al grigio altre al giallognolo. 

    Lo sbiancamento si occupa quindi di rimuovere principalmente macchie e opacità, donando luminosità al sorriso e riportando i denti al loro colore originale, facendone risaltare il bianco. 

    Per portare a termine il trattamento in alcuni casi possono essere necessarie diverse sedute, che saranno stabilite dall’odontoiatra di riferimento e saranno decise in base al livello e alla quantità di macchie che la persona ha e alla gradazione di bianco che si desidera ottenere.

    Ci sono operazioni preliminari?

    Prima di procedere con lo sbiancamento, l'odontoiatra ha necessità di effettuare alcuni controlli preliminari per assicurarsi principalmente che non vi siano patologie a carico del cavo orale. 

    Per questo si assicurerà dell’assenza di disturbi odontoiatrici, come carie o gengivite. Il trattamento sbiancante, inoltre, non ha effetto su tartaro, placca, macchie di fumo e caffè, per questo è opportuno che il paziente sia trattato preliminarmente per questi problemi. 

    Infine si assicurerà delle corrette indicazioni del trattamento, considerando inoltre che il paziente abbia almeno 18 anni e che lo sbiancamento non funziona su protesi o otturazioni, ma solo sui denti naturali.

    Come funziona?

    Possono essere proposte varie tipologie di trattamenti, ma quello classico e più comunemente usato prevede l’uso di luci LED.

    Sui denti del paziente viene prima di tutto applicato un gel a base di perossido di idrogeno che, grazie a una lampada speciale a LED, viene attivato liberando ossigeno. 

    L’ossigeno liberato viene assorbito da smalto e dentina modificando le pigmentazioni del dente, e portando il suo colore a una tonalità più brillante e tendente al bianco. 

    Per completare il trattamento è necessario sottoporsi a un paio di sedute, poste a distanza ravvicinata, e talvolta può essere richiesto di integrare con un trattamento domiciliare, tramite l’uso di mascherine dentali. 

    Nel giro di qualche giorno si potranno vedere i cambiamenti nel colore dei propri denti, sempre più vicini alla gradazione pianificata e desiderata.


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