• Responsabile: Dott.ssa Anna Franchini

    L’Odontoiatria Pediatrica (o Pedodonzia) si occupa della prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie riguardanti i denti e le gengive dei bambini e ragazzi.

    Si propone inoltre di intercettare problemi scheletrici, funzionali oltre che abitudini viziate (come la respirazione orale, la deglutizione infantile ed altre) individuando anche la necessità di ricorrere ad apparecchi ortodontici intercettivi.

    Curando la dentatura decidua si salvaguarda la corretta eruzione della futura dentatura permanente e pertanto l’Odontoiatria Pediatrica assume un significato fondamentale in termini di prevenzione odontoiatrica.

    Un aspetto fondamentale della Pedodonzia è rappresentato dall’ approccio psicologico con il piccolo paziente che spesso si presenta alla visita piuttosto intimorito per esperienze spiacevoli precedenti o perché presenta dolore a uno dei suoi “dentini”.

    Nel Centro Odontoiatrico Sforza, la Dottoressa Anna Franchini, impiega tecniche riconosciute dalla Letteratura Internazionale di tipo psicologico e clinico volte a rendere piacevole la seduta al piccolo paziente, in una ambiente creato appositamente per l’infanzia e con la collaborazione di personale paramedico ben addestrato.

    Ricordiamo che tra i nostri servizi è previsto il:

    Servizio Odontoiatria Pediatrica

    Visita gratuita per i bambini in età pediatrica e lezioni gratuite di gruppo di educazione sanitaria e di igiene orale domiciliare riservate ai bambini (per informazioni sulle date richiedere informazioni in Segreteria).

    Come si curano i denti da latte?

    La carie dei denti decidui o “da latte” è una grave malattia dentale, causata da fattori predisponenti quali la suscettibilità familiare alla carie e da fattori determinanti rappresentati da abitudini alimentari scorrette come l’ingestione di sostanze zuccherate, in particolar modo succhi di frutta o simili nel biberon, soprattutto di notte a scopo consolatorio.



    Il quadro clinico tipico di questa malattia, definita “sindrome da biberon” inizia con la presenza di lievi demineralizzazioni vicino al margine gengivale degli incisivi superiori, che velocemente progrediscono in piccole cavità fino a confluire in lesioni sempre più estese, che coinvolgono in seguito anche i molari da latte.



    Anche senza arrivare a questo tipo di quadro clinico, è possibile che nei bambini si possano formare carie dei denti decidui in presenza di scarsa igiene domiciliare.

    E’ fondamentale curare i denti decidui perché la progressione della carie può provocare dolore e difficoltà a masticare, infezioni che possono danneggiare i denti permanenti che eromperanno in futuro, perdita precoce dei dente da latte che hanno anche la funzione di mantenere lo spazio per i denti definitivi.

    Curare un dente deciduo richiede una tecnica operativa simile a quella di un dente permanente, con la differenza che si lavora in una bocca molto piccola e con un paziente speciale, che necessita di particolare attenzione e pazienza.

    Bisogna tenere conto anche di un aspetto fondamentale e cioè che se si riesce ad instaurare una corretta empatia con il bambino, anche grazie all’aiuto fondamentale dei genitori, si potranno ottenere risultati sorprendenti con bambini di ogni età.

     

    Quando è consigliabile portare il bambino dal pedodontista?

    Si consiglia di programmare la prima visita intorno ai 2 anni per stabilire un primo approccio con il piccolo paziente che, insieme ai genitori, inizierà a prendere confidenza con l’ambiente odontoiatrico.
Durante il primo appuntamento si esamineranno con attenzione la forma del viso e delle arcate, le labbra e i tessuti molli e tutte le superfici dentali per poter formulare una diagnosi clinica completa. Verranno inoltre forniti suggerimenti ai genitori sulle corrette manovre igieniche domiciliari e abitudini alimentari.

    Quando è meglio mettere l’apparecchio ortodontico?

    Dipende dal tipo e dalla gravità del difetto.

    Un trattamento precoce, verso i 5-6 anni di età, è richiesto nei casi in cui l’anomalia scheletrica comporta una mancanza di spazio e / o tende a peggiorare con l’età. L’esempio è offerto dal morso incrociato (chiusura invertita fra denti dell’ arcata superiore su quella inferiore) e dalla terza classe scheletrica. La terapia intercettiva ha la funzione di recuperare spazio allo scopo di favorire una corretta eruzione dei denti permanenti.

     

    E’ possibile prevenire la carie dei denti nel bambino?

    Certamente, attraverso un corretto programma di prevenzione basato sull’igiene professionale e domiciliare che mira ad eliminare il fattore causale della carie ( la placca batterica) e a diminuire la cariorecettività ( evitando abitudini alimentari dannose
e somministrando fluoro secondo la modalità  più idonea per il singolo paziente).

    Una ulteriore strategia è rappresentata dalla sigillatura dei solchi della superficie masticante dei primi molari permanenti  (erompono mediamente attorno ai 6 anni). Applicando un materiale adesivo resinoso biocompatibile  ( sigillante) nella profondità dei solchi della superficie masticante si ottiene una superficie meno irregolare quindi più facile da mantenere pulita con lo spazzolino e questo è vantaggioso su denti che per posizione (molto arretrata) e anatomia(molto irregolare) tendono facilmente a cariare. Attenzione però, i sigillanti vanno applicati correttamente, controllati durante le visite periodiche e ritoccati o sostituiti in caso di deterioramento.