Responsabile: Dott. Nicola Marco Sforza
La parodontologia è la disciplina odontoiatrica che si occupa della prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie che riguardano il parodonto, ovvero l’apparato di sostegno del dente. Esso è costituito da tessuti duri e molli che sono la gengiva, il cemento radicolare, il legamento parodontale e l’osso alveolare.
Diverse malattie possono colpire il parodonto. Le più diffuse sono le Gengiviti e le Parodontiti. Mentre le prime sono reversibili e interessano solo i tessuti molli con sintomi clinici quali l’arrossamento, il gonfiore, il sanguinamento quando viene sondato il solco gengivale, le seconde determinano la distruzione del collagene e dell’osso alveolare in maniera irreversibile.
La parodontite può manifestarsi con sanguinamento gengivale, ascessi, mobilità e spostamenti dei denti, recessioni gengivali, alitosi. E’ favorita dalla cattiva igiene orale, dalla familiarità, dal fumo e da alcune malattie sistemiche come il diabete.
Se non trattata può portare alla perdita dei denti.
La terapia parodontale è volta a prevenire la malattia, o se presente, ad arrestarne la progressione e ridurre l’insorgenza di recidive.
La Terapia causale (TERAPIA NON CHIRURGICA) rappresenta il primo fondamentale momento terapeutico. Essa si basa sulla rimozione professionale dei microbi (placca batterica e tartaro) dalle corone e dalle radici dei denti (scaling e root planing), sull’ottenimento di una corretta igiene domiciliare da parte del paziente, sulla correzione degli stili di vita (come il fumo di sigaretta) oltre che sul controllo di malattie sistemiche come il diabete.
Da un punto di vista tecnico la terapia non chirurgica si avvale di strumenti manuali (curette e scaler) e strumenti meccanici (sonici e ultrasonici) con i quali è possibile rimuovere i depositi duri e molli lasciando la superficie radicolare detersa e regolare.
Fondamentale sono la competenza ed esperienza dell’operatore che, a cielo coperto, cioè senza visione diretta nelle parti più profonde sottogengiva, deve strumentare le radici con un’azione mirata e selettiva, volta ad essere efficace nella rimozione dei detriti ma non dannosa nei confronti dei tessuti dentali.
La terapia ha come obiettivo finale la risoluzione del processo infiammatorio e la possibilità di mantenimento dei risultati ottenuti. In questo senso diventa necessaria una rivalutazione dei parametri clinici dopo qualche settimana dalla fase di terapia causale e la verifica di una collaborazione da parte del paziente nel raggiungimento e mantenimento di una corretta igiene orale domiciliare.
In molti casi la terapia causale non chirurgica è sufficiente per ottenere una completa guarigione delle gengive. Qualche volta invece la terapia non è sufficiente e si rende necessaria la TERAPIA CHIRURGICA che ha come finalità il ripristino di una morfologia gengivale, ossea e dentale atte a facilitare l’igiene orale domiciliare e consentendo di fatto il ripristino e il mantenimento della salute parodontale.
Esistono diverse tecniche chirurgiche:
- La chirurgia per accesso, che è l’apertura della gengiva con un lembo e la strumentazione meccanica a cielo aperto della superficie radicolare.
- La chirurgica resettiva, che mira ad eliminare fisicamente i difetti ossei e le tasche residue mediante la resezione di tessuti molli e duri e la creazione di una architettura ossea e gengivale favorevole.
- La chirurgia rigenerativa, mirata a ricostruire i tessuti di supporto del dente (osso alveolare e attacco dente-gengiva)
- La chirurgia plastica parodontale, finalizzata alla correzioni delle alterazioni dei tessuti gengivali, come la ricopertura delle recessioni.
La terapia parodontale di supporto (TERAPIA NON CHIRURGICA) è il terzo fondamentale momento della terapia parodontale.
Essa consiste in richiami di igiene professionale regolari, con una frequenza variabile in base alle necessità individuali di igiene orale, di nuova motivazione all’igiene orale domiciliare e di controllo specialistico per il mantenimento dei risultati ottenuti con la terapia.